Un museo aperto alla città
Nel cuore di Torino, uno dei luoghi simbolo della cultura italiana si prepara a scrivere una nuova pagina di storia urbana. La Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (GAM), il museo civico più antico dedicato all’arte moderna in Italia, sta per essere trasformata radicalmente grazie alla visione internazionale firmata dallo studio MVRDV di Rotterdam, in team con Balance Architettura, EP&S Group, Michelangelo Di Gioia e Filippo Busato.
Il concorso internazionale di progettazione, promosso da Fondazione Torino Musei, Fondazione Compagnia di San Paolo, Città di Torino e Fondazione per l’Architettura/Torino, ha attratto 49 candidature da tutto il mondo, riflettendo l’importanza strategica dell’intervento non solo per la città sabauda ma per l’intero panorama culturale europeo.
Con un budget complessivo di 27,5 milioni di euro, di cui circa 18 milioni destinati alla realizzazione e riqualificazione dei padiglioni e degli spazi espositivi, il progetto vincitore non si limita a una mera ristrutturazione: è un vero e proprio atto di rigenerazione urbana e culturale. Il piano, che sarà illustrato pubblicamente all’inizio del 2026, prevede studi di fattibilità tecnico-economica e successivi progetti preliminare ed esecutivo, con l’obiettivo di aprire i cantieri già nel primo semestre del 2027.
La proposta di MVRDV immagina la GAM come un organismo aperto e permeabile, capace di interagire dinamicamente con la città e con i suoi abitanti. Non più soltanto un contenitore di opere, ma un sistema urbano integrato, dove il museo diventa piazza culturale, spazio pubblico e punto di incontro quotidiano. Il progetto punta a riaprire il giardino storico e la piazza antistante, ripristinando connessioni visive e fisiche con l’intorno urbano e restituendo alla città spazi attivi durante tutto l’arco della giornata.
Tecniche di progettazione all’avanguardia saranno al servizio della sostenibilità ambientale e funzionale: gli spazi progettati saranno flessibili, in grado di accogliere percorsi espositivi temporanei e permanenti, attività pubbliche, performance, eventi e percorsi educativi. L’idea di permeabilità si traduce anche in un asse pedonale che attraversa il sito e collega visualmente e fisicamente il museo con la città, invitando i passanti a esplorare il patrimonio culturale in modo spontaneo e partecipativo.
Un altro elemento chiave del progetto è la lettura stratigrafica dell’edificio storico, che comprende un’attenta pulitura e rimozione di alcune manomissioni degli anni Novanta, per rendere nuovamente leggibili gli elementi originari dell’architettura.
Questo equilibrio tra rispetto della memoria e innovazione progettuale permette di intensificare l’identità del museo come spazio vivo, in dialogo continuo con la storia e con le trasformazioni urbane contemporanee.
La nuova GAM sarà concepita come un faro culturale, un luogo che, nelle ore serali, si illumina e segnala la propria presenza nella città, simbolo di un museo che vive e pulsa insieme alla comunità. Spazi per la cultura, collegamenti con tecnologie digitali e ambientazioni verdi si combinano per creare un museo più inclusivo e accessibile, capace di accogliere pubblici diversi e generare nuove esperienze di fruizione dell’arte e del sapere.
Nel contesto più ampio della rigenerazione culturale urbana europea, la sfida di Torino è audace: trasformare un’istituzione storica in un hub culturale contemporaneo che favorisce partecipazione sociale, innovazione espositiva e integrazione urbana. Con il lavoro di MVRDV e del team internazionale, la GAM mira a diventare un modello di riferimento per la cultura ibrida del XXI secolo, in cui il museo emerge come infrastruttura civica vitale, anziché come enclave isolata.
In questo quadro, Torino si conferma metropoli dinamica e attenta alla cultura come motore di coesione sociale e sviluppo urbano, pronta a reinventare luoghi storici attraverso una visione moderna e partecipativa.






