Il nuovo volto della National Gallery

La National Gallery di Londra ha rivelato la shortlist di sei studi internazionali chiamati a ridefinire il futuro dell’istituzione con un nuovo progetto di espansione di enorme portata, parte integrante del programma Project Domani.
Questa competizione segna il passo verso quella che è descritta come la più significativa trasformazione nella storia di oltre 200 anni della galleria, con l’obiettivo di rispondere alla crescita della collezione, all’aumento dei visitatori e alla necessità di ridefinire gli spazi pubblici tra Leicester Square e Trafalgar Square.
Lanciato a settembre 2025, il concorso internazionale ha attirato 65 proposte da tutto il mondo. I sei team selezionati rappresentano una combinazione di architetti di fama globale e collaborazioni multidisciplinari, chiamati a immaginare un nuovo edificio espositivo sostenibile, accessibile e flessibile per accogliere i grandi capolavori, ma anche nuove modalità di fruizione, ricerca, educazione e programmi curatoriali.
Questi gli studi selezionati:
- Farshid Moussavi Architecture con Piercy & Company (Regno Unito)
- Foster + Partners (Regno Unito)
- Kengo Kuma and Associates (Giappone) con BDP e MICA (Regno Unito)
- Renzo Piano Building Workshop (Italia) con William Matthews Associates e Adamson Associates (Regno Unito)
- Selldorf Architects (USA) con Purcell (Regno Unito)
- Studio Seilern Architects (Regno Unito) con Donald Insall Associates , Vista Building Safety e Ralph Appelbaum Associates
Il progetto mira alla costruzione di un nuovo padiglione espositivo sull’area di St Vincent House—un complesso acquisito dalla National Gallery quasi trent’anni fa e attualmente sede di un hotel e uffici—che sarà trasformato completamente per accogliere spazi espositivi innovativi e un’esperienza museale di nuova generazione.
Questa espansione è parte di una campagna di raccolta fondi di 750 milioni di sterline che non solo sosterrà l’edificazione della nuova ala, ma anche l’acquisizione di opere del XX e XXI secolo, l’ampliamento della collezione e la creazione di un fondo di dotazione a lungo termine. Finora, circa 375 milioni di sterline sono già stati promessi da donazioni record, incluse due donazioni da 150 milioni ciascuna da parte di importanti fondazioni filantropiche.

La giuria di selezione è presieduta da John Booth, presidente del consiglio della National Gallery, e comprende figure di spicco del mondo dell’arte e dell’architettura, tra cui l’attuale direttore Sir Gabriele Finaldi, Dame Diane Lees e l’architetta Lady Patty Hopkins. L’annuncio del team vincitore è previsto entro aprile 2026, con l’obiettivo di aprire il nuovo spazio nei primi anni ’30 di questo secolo.
Oltre a offrire spazi espositivi ampliati, l’intervento punta a creare un continuum tra architettura storica e contemporanea, con un forte impegno su sostenibilità, progettazione inclusiva e qualità urbana, consolidando così il ruolo della National Gallery come polo culturale globale e mettendo al centro della scena la visione di un museo che non è solo custode del passato, ma laboratorio vivo per il futuro dell’arte.






