Un cancello per il futuro (a oriente)

In Kazakistan, alle pendici delle montagne che segnano il confine naturale tra steppa e città, il concorso internazionale per il masterplan del Polycenter Eastern Gate di Almaty ha assegnato il primo premio allo studio ENOTA Architects. Il progetto, frutto di una competizione che ha coinvolto 15 studi da Europa, Nord America e Asia, diventa una promessa di trasformazione urbana che supera la rigida griglia ortogonale e propone una città basata su reti pedonali, spazi verdi e identità spaziali distinte.
L’area in gioco si estende su circa 1.800.000?m², un vasto territorio che la municipalità di Almaty intende rigenerare come parte integrante del più ampio Masterplan di sviluppo urbano Almaty 2040, in cui la strategia di policentricità è centrale per bilanciare crescita demografica, pressione sul centro storico e qualità della vita.
Secondo le linee guida del piano, nuovi centri come Eastern Gate dovranno fornire servizi, infrastrutture e spazi di lavoro all’interno di ciascun distretto, favorendo la comodità di vivere e lavorare localmente.
La proposta di ENOTA si distingue per la coerenza urbana e l’alta connettività, con percorsi pedonali che si intrecciano con promenade verdi, piazze pubbliche e quartieri climaticamente responsivi. L’intento è chiaro: trasformare Eastern Gate da ingresso periferico a porta viva e sostenibile della metropoli, dove il paesaggio naturale non è confinato ai margini ma diventa parte integrante del tessuto urbano.

Il progetto pone un forte accento sulla sostenibilità ambientale, con strategie che promuovono l’uso di tecnologie verdi e la gestione intelligente delle risorse: dalla progettazione del paesaggio e delle infrastrutture verdi alla massimizzazione del comfort termo-igrometrico e della microclimatizzazione degli spazi pubblici. Questi approcci rispondono alle sfide climatiche e alla crescente domanda di qualità urbana in una metropoli che, come molte città globali, cerca di bilanciare densità, mobilità e natura.
Al cuore del masterplan c’è un concetto di città che si libera da rigide geometrie, facendo spazio a reti urbane fluide e interconnesse. Spazi pubblici diversificati, corridoi verdi e una trama di piazze e vie pedonali si combinano per creare luoghi identitari capaci di accogliere comunità diverse, favorire interazioni sociali e sostenere attività culturali e commerciali. Questo tipo di urbanismo pone l’accento sulla resilienza territoriale e sulla capacità dei nuovi quartieri di evolvere nel tempo, rispondendo ai bisogni emergenti dei cittadini.
La visione di Eastern Gate non è solo un esercizio di forma urbana, ma una dichiarazione di intenti su come le città del XXI secolo possono crescere in modo sostenibile e umano, mettendo al centro il contesto naturale, le relazioni sociali e le dinamiche di mobilità dolce. Con la vittoria di ENOTA, Almaty compie un passo deciso verso una metropoli policentrica, in cui ogni porta urbana diventa un’opportunità per ridisegnare il rapporto tra città, natura e cittadini.






