Acciona Madrid: rivoluzione sostenibile degli uffici
Il nuovo quartier generale internazionale di Acciona a Madrid rappresenta uno dei più grandi interventi corporate di rigenerazione architettonica in Europa degli ultimi anni: un campus di 10 ettari progettato per ospitare oltre 4.000 dipendenti, composto da edifici rinnovati e nuove strutture interconnesse.
Il progetto, firmato da Perkins&Will e Fenwick Iribarren Architects, trasforma un complesso degli anni ’70 in un hub contemporaneo basato su sostenibilità, efficienza energetica, flessibilità e benessere umano.

L’intervento architettonico ha previsto la ristrutturazione profonda di più volumi esistenti, integrando superfici vetrate ad alte prestazioni, facciate ventilate e sistemi di ombreggiamento dinamico. Le nuove aperture consentono un’apportazione di luce naturale fino al 60% superiore rispetto alla struttura precedente, riducendo drasticamente l’uso di illuminazione artificiale nelle ore diurne. La scelta di materiali include calcestruzzi a basso contenuto di clinker, acciaio riciclato fino al 75% e legni certificati FSC, riducendo l’impronta di carbonio dell’intervento di oltre il 30% rispetto a un progetto tradizionale.

Gli spazi interni sono progettati per una massima flessibilità d’uso: pavimenti flottanti, moduli acustici rimovibili, pareti mobili e sistemi di distribuzione impiantistica a innesto rapido permettono una riconfigurazione completa degli ambienti in meno di 24 ore. Aree di coworking, sale riunioni ipertecnologiche, zone relax, corti interne e terrazze verdi garantiscono un workplace fluido che favorisce interazione, creatività e benessere. Il 90% delle postazioni beneficia di luce naturale diretta e vista verso il paesaggio, riducendo lo stress visivo e migliorando la qualità ambientale interna.
Sul fronte tecnico, il campus ha ottenuto le certificazioni LEED Platinum e WELL Platinum grazie a una strategia integrata che combina impianti avanzati e un approccio envelope-first.
Il complesso utilizza un sistema geotermico con 60 pozzi verticali che supportano climatizzazione e acqua calda sanitaria, riducendo i consumi termici del 35%. L’impianto fotovoltaico, posizionato sulle coperture e su alcune pensiline di parcheggio, genera oltre 1,4 GWh/anno, coprendo una quota significativa del fabbisogno elettrico giornaliero.
Il campus integra inoltre unità di trattamento aria con recuperatori di calore ad alta efficienza (fino all’85%), filtri HEPA H14, sensori IoT per monitoraggio in tempo reale di VOC, CO2, particolato e umidità relativa. Il sistema BMS (Building Management System) coordina climatizzazione, illuminazione, sicurezza e ventilazione basandosi su algoritmi predittivi che ottimizzano consumi e comfort. L’infrastruttura digitale comprende 800 km di cablaggio in fibra ottica e oltre 2.000 sensori distribuiti per analisi dinamica dei flussi e occupazione degli ambienti.
La componente innovativa è amplificata dall’integrazione di robot autonomi per logistica interna, supporto alla sicurezza e micro-delivery tra edifici. Sono stati sviluppati anche componenti meccanici su misura tramite stampa 3D, come ventole a geometria ottimizzata per migliorare la resa energetica del 12% rispetto ai modelli standard. Il progetto dimostra come la personalizzazione tecnica possa contribuire in modo concreto a prestazioni superiori.
Lo spazio esterno è stato completamente ripensato con la piantumazione di 1.000 nuovi alberi e 20.000 piante autoctone, in un disegno paesaggistico che riduce del 40% il consumo idrico grazie a sistemi di irrigazione intelligenti e al riutilizzo delle acque grigie. I prati nativi aumentano la biodiversità e migliorano la permeabilità del suolo, mentre zone pedonali ombreggiate e percorsi ciclabili incoraggiano una mobilità più sostenibile.









