Quando l’architettura insegna
Sulle sponde tranquille del lago Xianghu, nel cuore del distretto Zhengdong, si erge il nuovo Henan Science and Technology Museum, opera dello studio guidato dall'architetto Wu Zhigang. Un monumento alla scienza e alla sperimentazione, che diventa emblema architettonico, ponte tra paesaggio, cultura locale e futuro tecnologico.
L'edificio si sviluppa su un'area pari a circa 89.600 metri quadrati, mentre la superficie coperta totale è di 130.400 m2. Di questi, la parte principale del museo occupa 105.000 m2. L'investimento complessivo supera i 2 miliardi di yuan (circa 240 milioni di euro). Il progetto, pubblico e con vocazione sociale, è stato concepito per essere una vetrina di scienza, didattica, tecnologie interattive, ma anche esperienza estetica.


Fin dalla progettazione, iniziata con i primi cantieri nel 2019, e culminata con l'apertura ufficiale il 12 novembre 2024, il museo ha perseguito ambizioni che vanno oltre l'esposizione: vuole essere centro di educazione scientifica per i giovani, base per la divulgazione e la sperimentazione tecnologica, e landmark urbano per Zhengzhou e la regione centrale della Cina.
Dal punto di vista architettonico, il museo mette in campo un linguaggio fatto di grandi volumi articolati, soffitti d'atrio alti, forme di pareti e tetti sospese fra geometrie variabili, inclinate, frastagliate.
Pareti ondulate, pannelli prefabbricati corrugati in calcestruzzo, elementi in alluminio anodizzato curvati, superfici metalliche che alternano lisci e incisivi, celebrate tramite modellazione parametrica e software come Rhino, supportata da tecnologie BIM per garantire precisione in presenza di geometrie complesse.
Il museo incorpora numerose funzioni: sale espositive permanenti e temporanee, cinema, teatri speciali come il "Flying Theater" con schermo semi-sferico da 13 metri e 24 cabine mobili, un grande teatro IMAX, un teatro 4D, aree destinate a ricerca, uffici, infrastrutture di supporto, spazi commerciali e parchi interni di servizio.
Sul piano dell'innovazione e sostenibilità, il progetto è stato selezionato per il prestigioso Luban Award come opera di eccellenza ingegneristica, riconoscimento del valore tecnico e costruttivo. I materiali, le forme, i sistemi costruttivi e le tecnologie integrate servono non solo l'estetica ma anche la funzionalità: dalla gestione delle forme curve, ai pannelli prefabbricati, alle facciate che dialogano con la luce del sole e con il paesaggio lacustre circostante.


Il museo non è solo oggetto architettonico, ma corpo che respira: il suo spazio d'atrio si apre alla luce naturale, i percorsi interni invitano il visitatore a un'esperienza immersiva che passa da uno spazio monumentale ad ambienti intimi; la facciata e il bordo verso il lago diventano punto di osservazione, pausa, riflessione.
La collocazione tra parco, acque, vie urbane e infrastrutture di trasporto permette non solo visibilità ma anche accessibilità e integrazione con il tessuto urbano.
Non mancano le sfide: la manutenzione di superfici complesse, il bilanciamento tra spettacolo architettonico e comfort energetico, l'adattabilità futura degli spazi espositivi; ma già nel tratto d'inaugurazione il museo mostra come architettura e scienza possono dialogare, non in una superficie ma in profondità.