Tesori che galleggiano
Su una collina ricoperta di vigneti nella regione ungherese di Tokaj-Hegyalja – patrimonio UNESCO – prende forma un’architettura che sfida i confini tra scultura, vino e paesaggio.
La Sauska Tokaj Winery, firmata da BORD Architectural Studio, si presenta come un’opera sospesa: due volumi a forma di lente, ciascuno di 36 metri di diametro, sembrano fluttuare leggermente sopra le colline, incarnando il concetto di “untouched-untouchable” espresso dal fondatore Péter Bordás.


L’estetica è pura poesia visiva, ma dietro la magia formale c’è una logica funzionale rigorosa. Il ristorante, il bar e le terrazze panoramiche si trovano nei volumi emergenti, sospesi, mentre l’intera area di produzione – fermentazione, invecchiamento, movimentazione – è incastonata sotterraneamente nel pendio. Un tunnel lungo l’asse longitudinale funge da arteria logistica per l’arrivo dell’uva e l’uscita del vino, includendo anche gli impianti tecnici.
Gli ambienti interni sono organizzati con geometria elegante: le vasche circolari favoriscono ordine e chiarezza. I serbatoi in acciaio inox circondano uno spazio centrale per l’affinamento in botte, creando una danza visiva tra modernità e tradizione. Dal parcheggio, i visitatori vengono guidati lungo un percorso che culmina con l’apertura della struttura: un ingresso discreto che conduce a un atrio luminoso, da cui si accede alla passerella panoramica che offre vedute spettacolari dei vigneti.
Dal punto di vista architettonico, il progetto riflette l’idea di estrazione minima e fusione massima con il contesto ambientale. Le strutture sottili in acciaio sollevano i volumi sospesi; la luce naturale filtra con grazia, contribuendo a un’atmosfera quasi sacra nella zona di vinificazione. Il verde rigoglioso che ricopre i tetti dispone le lenti come se fossero germogli naturali, garantendo isolamento termico, gestione delle acque meteoriche e integrazione paesaggistica.
Dietro questo disegno scenografico c'è una storia lunga e curata: la progettazione è iniziata nel 2014 e si è conclusa nel 2024. Alpe significare equilibrio sul campo, sia per il contesto protetto sia per l’ambiente agricolo. Il team operativo, capeggiato da Péter Bordás, ha mantenuto intatto il principio di eleganza e rispetto ambientale, fondendo arte, ingegneria e cultura vitivinicola.
In sintesi, la Sauska Tokaj Winery non è solo un edificio: è un punto d’incontro tra «terra ignorata e arte sospesa», un crocevia tra vino, storia e bellezza evocativa. Una metafora architettonica: se il vino è l’anima della terra, questa cantina ne è il sogno visivo che la eleva, restituendola più forte, più radicata e più circondata di meraviglia.