GEM: Nuovo Monumento Egizio
Tra le dune del deserto e l’ombra immortale delle piramidi, il Grand Egyptian Museum (GEM) prende finalmente forma come un monumento che non parla solo del passato, ma si proietta verso il futuro della memoria. Situato a pochi chilometri dalle piramidi di Giza, è il più grande museo al mondo dedicato a una sola civiltà: l’Egitto antico.
Il progetto del GEM è stato consegnato agli architetti Heneghan Peng (con la collaborazione di Atelier Brückner per il design espositivo) e si estende su un vasto sito di mezzo milione di metri quadrati, con una superficie espositiva interna che si aggira intorno ai 90.000?m², di cui circa 40.000 m² destinati alle esposizioni vere e proprie. Il complesso è concepito per accogliere fino a 15.000 visitatori al giorno nei momenti di maggiore afflusso.


Nel suo cuore pulsa un atrio monumentale, coronato da un lucernario che filtra la luce desertica, e una grande scala che connette i livelli del museo. Imponenti vetrate e superfici traslucide in pietra suggeriscono un “velo” che sfuma tra interno ed esterno, aprendo panorami visivi verso le piramidi. Il progetto sfrutta la differenza di quota tra la valle e l’altopiano, integrandosi nel rilievo naturale: il museo mai si eleva completamente sopra l’altopiano, ma si insinua come un confine nuovo del plateau.
La collezione promessa dal GEM è vastissima: più di 100.000 reperti, comprendendo migliaia di manufatti finora rimasti nell’ombra. Tra questi, la parte più attesa è quella dedicata al Tesoro di Tutankhamun: circa 5.300 oggetti saranno esposti per la prima volta nel loro contesto definitivo. Il museo ospita anche la più grande struttura di conservazione e restauro per antichità nel Medio Oriente, collegata al complesso da una galleria sotterranea di circa 200 metri.
Dal punto di vista della sostenibilità, il GEM è pensato per essere un avamposto di innovazione ambientale. È il primo edificio in Africa a ricevere la certificazione IFC EDGE Advanced, per le sue strategie di efficienza energetica, gestione delle risorse e impatto climatico minimo.
Dopo decenni di rinvii, paralisi politiche, complessità logistiche e ritardi dovuti a conflitti regionali, è stata fissata la data definitiva per l’inaugurazione ufficiale: il 1° novembre 2025. Il giorno sarà celebrato con una cerimonia riservata a personalità internazionali, dignitari e rappresentanti culturali; l’apertura al pubblico è attesa dal 4 novembre 2025. Durante l’inaugurazione, il governo egiziano ha proclamato il 1° novembre festa retribuita per il settore pubblico e per il settore privato, sottolineando l’importanza simbolica dell’evento. Il Ministro del Turismo Sherif Fathy ha descritto la cerimonia come “una notte da ricordare”, punto di svolta per il rilancio del turismo culturale dell’Egitto.

In quel giorno, sotto cieli senza fretta, il GEM offrirà al mondo un frammento di eternità: statue millenarie, glifi sospesi, corti silenziose, luci che mutano con il passare delle ore. Lungo corridoi in pietra e vetro si intrecceranno memorie e visioni nuove. E mentre la folla attraverserà gli spazi, le piramidi sorveglieranno, placide custodi di un dialogo antico e rinnovatissimo.
Il GEM non è semplicemente un museo: è un atto culturale, un risveglio simbolico dell’identità egizia che si proietta nel oggi, un invito ad abitare il tempo. E quando il primo visitatore varcherà la soglia ufficiale, sarà come se l’Egitto, dopo tanto attendere, avesse finalmente aperto la sua voce più profonda.








