Da caserma a campus: l’ex Lesa di Basiliano rinasce tra uffici, cultura e paesaggio
La ex caserma Lesa, situata a ridosso del centro abitato di Basiliano (UD), è stata per decenni un “vuoto” nel tessuto urbano. Un recinto di muri e strutture militari inutilizzate, simbolo di un patrimonio demaniale abbandonato che in Italia conta ancora oltre 1.500 caserme dismesse. Per la comunità locale era uno spazio sottratto, inaccessibile, percepito come segno di isolamento più che come risorsa.
Con l’acquisizione avvenuta nel 2023 da parte di I.CO.P. S.p.A. Società Benefit, realtà friulana specializzata in infrastrutture, l’area si prepara oggi a una radicale trasformazione. Il progetto è affidato a Lombardini22, tra i principali studi italiani di architettura e ingegneria, che ha concepito un masterplan capace di coniugare memoria e innovazione.
La scelta progettuale è netta: nessuna nuova volumetria, ma un riuso intelligente delle strutture esistenti. Gli edifici vengono recuperati o riconfigurati, mentre gli spazi aperti vengono ripensati in chiave paesaggistica, per garantire maggiore permeabilità del suolo, nuovi percorsi pedonali e ciclabili, spazi di sosta e di socialità.
“Non si tratta soltanto di dare nuova funzione a vecchi edifici – spiegano i progettisti di Lombardini22 – ma di restituire identità e valore a un luogo che per anni ha rappresentato chiusura e dismissione.”

La ex caserma diventerà il quartier generale di I.CO.P., pensato come campus aperto e vivibile. Gli uffici offriranno spazi flessibili e ambienti di lavoro differenziati: dalle postazioni individuali alle aree collaborative, dalle sale riunioni ai punti informali di incontro. Ampie superfici vetrate permetteranno un dialogo costante con il verde circostante.
Accanto alle aree operative, trovano spazio servizi che ridefiniscono il concetto di sede aziendale: una mensa affacciata su un giardino sensoriale, zone food e social, palestra, campo sportivo, meeting point all’aperto. Particolarmente significativo l’asilo aziendale, che conferma la volontà di rispondere alle esigenze delle famiglie dei collaboratori e rafforzare la relazione tra vita privata e lavoro.
Come sottolinea Piero Petrucco, amministratore delegato di I.CO.P.: “Vogliamo che la nuova sede diventi un luogo dove non solo si lavora, ma dove si può crescere, incontrarsi, vivere. Un campus che rifletta i nostri valori di impresa benefit e che sappia accogliere anche le necessità delle persone.”
Il progetto integra strategie ambientali in linea con gli obiettivi ESG. Impianti fotovoltaici e solari termici garantiscono energia rinnovabile, mentre la raccolta delle acque piovane assicura il riuso per irrigazione. Le superfici permeabili e le nuove alberature contribuiscono a mitigare le isole di calore, mentre parcheggi coperti e colonnine per la ricarica elettrica supportano la mobilità sostenibile. L’area non sarà soltanto “più verde”, ma anche più sicura ed efficiente, grazie alla netta separazione tra i flussi veicolari pesanti e leggeri e alla creazione di percorsi pedonali e ciclabili dedicati.
Accanto al campus sorgerà il Giardino delle Macchine, un parco aperto alla comunità che integra natura, arte e memoria industriale. Vecchi macchinari diventano sculture, convivendo con opere d’arte contemporanea e installazioni digitali. Tre i livelli che caratterizzano l’intervento:
- Arte e gallerie: accordi con istituzioni culturali per ospitare mostre e valorizzare artisti emergenti;
- Educazione e inclusione: programmi didattici rivolti alle scuole, con laboratori e attività interattive;
- Eventi e socialità: un’arena naturale da 150 posti, per spettacoli, conferenze e performance.
Il parco si arricchirà di padiglioni esperienziali, ricavati da container navali riutilizzati, che offriranno percorsi sensoriali dedicati al tema del tempo – passato, presente e futuro. “Il Giardino delle Macchine sarà un luogo di sperimentazione e di incontro – spiegano i progettisti – dove le persone potranno esplorare con tutti i sensi la relazione tra memoria industriale e futuro tecnologico.”
La progettazione integra i principi dell’Universal Design, per garantire una fruizione realmente inclusiva. Segnaletica chiara, percorsi privi di barriere e installazioni multisensoriali permetteranno a visitatori con diverse abilità di vivere il parco senza limitazioni.
Questa attenzione trasforma l’ex caserma in un modello di rigenerazione non solo sostenibile, ma anche equa e democratica. La rinascita della ex caserma Lesa si inserisce in un contesto nazionale di grande attualità: le aree militari dismesse rappresentano una sfida ma anche un’opportunità straordinaria.
Il progetto di Basiliano dimostra come, attraverso una visione integrata, sia possibile generare valore economico, sociale e culturale.
Come ricorda Lombardini22: “Il recupero delle ex caserme può trasformarsi in opportunità per le città, convertendo spazi abbandonati in luoghi di aggregazione, cultura e innovazione.”
La consegna del nuovo campus e del parco è prevista entro la fine del 2026. Basiliano si prepara così a ospitare non solo la sede di un’impresa, ma un vero polo di comunità, cultura e sostenibilità, capace di guardare al futuro senza dimenticare il proprio passato.