L’ombra che rivela
Nel quartiere Minato di Tokyo, lo studio Apollo Architects & Associates, guidato da Satoshi Kurosaki, ha recentemente completato Stealth, una residenza privata che si presenta come un blocco silenzioso e impenetrabile, un volume in cemento armato che cela al suo interno un universo di spazi ariosi, luce naturale e dettagli di raffinata eleganza.
L’abitazione, inaugurata nell’aprile del 2025, è stata commissionata da una famiglia che desiderava una casa capace di unire il fascino di un resort di lusso alla necessità di privacy assoluta, offrendo al tempo stesso viste privilegiate sul cuore pulsante della metropoli giapponese.


Il lotto su cui sorge Stealth misura 313,83 metri quadrati, con una superficie edificata di 214,92 metri quadrati e uno sviluppo complessivo su più livelli: un piano interrato di 106,09 metri quadrati, un piano terra di 195,41 metri quadrati, un secondo livello di 170,99 metri quadrati, un terzo piano di 134,65 metri quadrati e un attico di 9,36 metri quadrati. La superficie totale raggiunge così i 616,50 metri quadrati, distribuiti in una sequenza di spazi che alternano zone intime e protette ad aperture inattese verso l’esterno.
All’esterno, l’abitazione si mostra come un bunker brutalista: una facciata in cemento liscia e severa, priva di concessioni decorative, con aperture minime studiate per non rivelare nulla. Ma entrando la scena cambia radicalmente: la zona giorno, collocata al terzo piano, si apre in un grande living che dialoga con la cucina e la sala da pranzo, affacciandosi su una spettacolare piscina a sfioro profonda 2,7 metri.
Questa vasca sospesa, che sporge dalla terrazza, diventa il cuore visivo e simbolico della casa, amplificata da coperture sporgenti della stessa profondità, che schermano dal sole e proteggono la terrazza anche in caso di pioggia, creando un microclima equilibrato. Le pareti vetrate, che si estendono per tutta la lunghezza dei lati nord e sud, permettono alla luce di inondare gli ambienti, mentre un sistema di lamelle sul lato nord blocca le visuali dall’esterno, salvaguardando la privacy senza rinunciare alla luminosità diffusa.
Il piano interrato, che riceve luce naturale grazie a una corte affondata, ospita spazi dedicati al tempo libero: una palestra privata, una stanza da golf, un’area karaoke. Qui, la sensazione di clausura si trasforma in un rifugio per l’intrattenimento e il relax. Al primo piano trovano spazio le camere da letto dei bambini, ciascuna con armadio dedicato, mentre la suite padronale è dotata di bagno privato e ampio walk-in wardrobe. Lo studio, con pareti vetrate affacciate sull’ingresso a doppia altezza, mette in comunicazione visiva verticale i diversi livelli, creando continuità e trasparenze inattese.
La scelta dei materiali contribuisce a definire il carattere duplice della casa: all’esterno domina il cemento armato, severo e compatto, mentre all’interno emergono superfici calde in legno, vetro e acciaio, in un equilibrio che alterna rigore e accoglienza. La luce diventa il vero materiale costruttivo, modulata attraverso aperture calibrate e grandi superfici trasparenti che trasformano la percezione degli spazi a seconda delle ore del giorno.

Con Stealth, Kurosaki realizza un progetto che gioca sul contrasto tra il nascondere e il rivelare. Una casa che dall’esterno appare quasi inaccessibile, e che solo una volta attraversata mostra la sua anima fatta di fluidità, apertura e lusso discreto.
È un’oasi segreta, un rifugio urbano che non si sottrae alla città ma la rielabora, offrendo ai suoi abitanti un equilibrio raro tra protezione e apertura, intimità e spettacolo. Una dimostrazione di come, anche nella densità di Tokyo, l’architettura possa diventare poesia silenziosa, capace di elevare l’abitare a esperienza sensoriale e contemplativa.