Museo di Riccione - fiore all'occhiello della Romagna
Proseguono velocemente i lavori di recupero e risanamento del Nuovo Museo del Territorio di Riccione.
Era dicembre 2021 quando fu posata la prima pietra del Museo, un progetto di rigenerazione non invasivo ma immerso in area rigenerata a cura della società di progettazione integrata POLITECNICA Building for Humans di Modena.
Ricavato dall’ex fornace Piva sta cambiando a fondo Riccione potenziandone l’offerta culturale, mantenendo però l'impianto originario all’interno del quale nasce un nuovo blocco a due piani.
L'intera superficie dei lavori è di 1975 mq, di cui 1240 mq al piano terra e 735 al piano primo.
All'interno aree espositive, didattiche e attività di laboratorio.
"Un grande lavoro corale di cui ho avuto l'onore di firmare la progettazione e la direzione dei lavori.
Flusso di lavoro senza soluzione di continuità, scelta di pensiero che tutela l'ideazione architettonica e culturale e la porta a realizzazione senza alterarne i valori e la propria identità" sottolinea Alessandro Uras - Socio di Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc. Coop.

Una teca in vetro sorretta da una struttura in legno e acciaio: è questa la caratteristica principale dell'intervento, dove al piano terra sono previsti un bar caffe ci saranno una hall, un bar, una libreria, aule e depositi per i reperti, laboratori e alcuni forni per esercitazioni scolastiche.
Inoltre è prevista una sala conferenze che consentirà di accogliere più 140 persone. Cuore dell’intervento sarà un’ampia sala, al primo piano, per gli allestimenti permanenti in dotazione all’attuale Museo: uno spazio dinamico che si potrà adattare ialle diverse esigenze di esposizione.

L’intervento è incentrato sul rispetto dell’architettura originale dell’ex fabbrica attraverso un attento recupero e restauro delle facciate con lavori conservativi mirati, rispetto dei materiali originari e dei toni cromatici originali.
La facciata prospiciente il fiume è costituita da lastre di vetro di grandi dimensioni così come i due lati d’ingresso, mentre saranno opache le parti verso la scuola media “Geo Cenci” ed il tetto.
E’ stata inoltre volutamente mantenuta una distanza di rispetto di 2,5 metri tra le mura storiche e la nuova architettura in tutto il suo perimetro per consentire percorsi espositivi all’aperto. Il camino della fornace è stato convertito in un landmark urbano, rivestito di lame metalliche, illuminato e visibile di notte, quale simbolo del museo e punto di riferimento nella città.
Pensata per ospitare anche grandi gruppi di visitatori la hall consentirà di assolvere contemporaneamente a funzioni di controllo e gestione dei flussi con adeguati spazi di attesa.