Una lama nel deserto
Una città utopica che pare diventare realtà.
170 km rivestiti a specchio, alti 500 metri per la città nel deserto che da est a ovest collega il Mar Rosso con le montagne e le valli superiori dell'Hejaz .
The Line fa parte del progetto Neom, uno dei più discussi e avveniristici del momento.
I primi moduli di The Line dovrebbero essere conclusi già nel 2026 ed entro il 2030, circa un milione di persone potrebbero risiedere lì.
Lo Studio Fuksas - unico studio italiano a partecipare al gigantesco progetto - è stato incaricato di progettare tre moduli di The Line.
Il nuovo progetto è concepito come uno sviluppo urbano lineare completamente integrato, iperconnesso, con quartieri percorribili a piedi, mobilità integrata e con accesso diretto al paesaggio naturale. Sarà alimentato al 100% da energia rinnovabile e saranno sanciti i principi di responsabilità ambientale per promuovere pratiche di sviluppo sostenibili e rigenerative. Tutte le necessità quotidiane essenziali saranno raggiungibili in cinque minuti a piedi.
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Una rivoluzione di città: niente strade, automobili o emissioni.
A regime ospiterà alla fine 9 milioni di persone e sarà costruita su un'area di soli 34 chilometri quadrati.
Ciò significherà una riduzione dell’impronta infrastrutturale, creando efficienze mai viste prima nelle funzioni cittadine.
"Nelle prime decine di metri non ci sarà nulla, la luce arriverà dall’alto e dai lati, dalle pareti di vetro fotovoltaico che racchiudono la città, specchiate solo dall’esterno. I servizi e gli spazi culturali saranno diffusi, così come il verde. Il progetto non ha gerarchie, non è detto che in alto ci saranno le condizioni di vivibilità migliori", ha spiega Massimiliano Fuksas, nell'intervista rilasciata al Sole24ore.
Riguardo ai materiali, i progettisti hanno una certezza: niente cemento. "Vogliamo lavorare con materiali nuovi, performanti, ma sottili come una sorta di cartilagine, magari derivanti dalla ricerca di materiali naturali, prestazionali e il più possibile sottili, spaziali. A Neom è attiva una ricerca da questo punto di vista, anche rielaborando e ingegnerizzando materie prime locali".