Labirinto di vite
Il progetto che vi presentiamo nasce nel Lazio ed è il primo vigneto-labirinto del mondo.
Su di una porzione di vigna di circa 3 ettari, di proprietà dell’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti, è stata pensata e creata una vera e propria opera d'arte e di design, un labirinto tra le uve pontine dal nome Limito, tra Sezze, Bassiano e Sermoneta.
L’opera di land art si compone di un elaborato disegno che ospita due spirali e un labirinto, il tutto avvolto da un turbinio di onde, che vogliono abbracciare chi percorre l’interno della vigna. L’idea nasce dalla volontà di creare un vigneto in grado di includere e accogliere, di ospitare invece che di creare barriere.
Un impianto nuovo, un'opera estetica e funzionale, che permetta al visitatore di avere un continuo cambio di scena, con i colori delle uve e delle foglie che cangiano con il passare delle stagioni.
A concorrere alla realizzazione del nuovo ambizioso progetto, ci ha pensato lo Studio di Architettura del Paesaggio Fernando Bernardi che ha lavorato mettendo in pratica le ispirazioni di Paolo Carpineti.


"Generalmente un filare è composto da un punto A e un punto B, non c’è modo di attraversarlo come vuoi. A me questa cosa ha sempre data un senso di scarsa accoglienza, penso che un vigneto debba essere un luogo ospitale che ognuno può attraversare e vivere come vuole” ha raccontato Carpineti.
La volontà, attuata con il progetto, era da un lato quella di scardinare l’architettura più classica e conforme del vigneto, accogliendo gli ospiti, rimodellando il paesaggio e trasformandolo anche in opera d’arte. Dall’altro invece, c’è addirittura un elemento allegorico, che mostra il labirinto come un luogo in cui coniugare perdita e recupero del sé, una metamorfosi che trova un parallelo anche nel mondo del vino.