Materiale carbon-negative
Arriva addirittura dalle Bahamas il nuovo materiale da costruzione che assorbe naturalmente il carbonio dall’atmosfera; un passo importante verso la riduzione delle emissioni.
Il materiale è realizzato con ingredienti riciclati organicamente, un tempo considerati prodotti di scarto industriale tra cui le scorie di acciaio, un sottoprodotto creato quando il ferro viene trasformato in acciaio, e i rifiuti della desalinizzazione, una sostanza chimica rimasta dopo che l’acqua salata dell’oceano è stata resa utilizzabile per bere e per l’agricoltura.
E proprio con questo nuovo materiale l'azienda Partanna ha inaugurato la prima casa al mondo a emissioni di carbonio negative a Nassau, dopo la quale ne realizzerà altre 1.000 in collaborazione con il governo delle Bahamas come parte di un accordo firmato alla COP27.
Nel 2024 seguiranno circa 29 progetti immobiliari.
Ma come funziona il materiale carbonio-negativo?
Il co-fondatore e CEO di Partanna Rick Fox, ha sottolineato come il nuovo materiale sia progettato per formare composti chimici che catturano l'anidride carbonica atmosferica allo stesso modo degli alberi.
La miscela viene indurita a temperatura ambiente e quando l’anidride carbonica si dissolve aiuta a creare un nuovo tipo di agente legante che ha la stessa valenza del cemento tradizionale.
La salamoia viene utilizzata per attivare il legante utilizzando un metodo ispirato alle pozzolane naturali, che comprendono rocce di origine vulcanica e argille e scisti sedimentari.
Il processo crea composti chimici che riducono al minimo la quantità di anidride carbonica nell’aria che circonda gli edifici.
E mentre il calcestruzzo tradizionale si indebolisce se esposto all’acqua di mare, questo materiale dovrebbe rafforzarsi al contatto grazie all’uso della salamoia, rendendolo “il 25% più forte del cemento”.
Una resilienza che lo rende perfettamente idoneo per le comunità costiere basse in prima linea nei rischi legati al clima e all’acqua.
Una tonnellata di cemento tradizionale produce circa 0,9 tonnellate di emissioni di carbonio, pari a circa l’8% delle emissioni di carbonio di origine antropica a livello mondiale e a circa il 25% di tutte le emissioni di carbonio del settore.