Polo della salute di Padova, sostenibile e integrato
Il grande polo sanitario italiano voluto dal Comune di Padova, dalla Provincia di Padova e dalla Regione Veneto vedrà l'inizio della costruzione nel 2025 e diventerà il più grande centro medico della regione Veneto e uno dei principali centri medici in Italia.
Questo centro, uno dei più grandi in Italia, ha come missione l'innovazione e il trasferimento tecnologico.
Giuseppe Del Benn, Direttore Generale dell' Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, ha dichiarato: "Sarà una delle strutture ospedaliere e sanitarie più importanti d'Italia. Sarà un centro non solo di cura, ma anche di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico, dove si concentreranno risorse, medici e talenti".



Il progetto prevede la costruzione di un centro sanitario di oltre 192.000 m2.
Di questi, circa 144.000 m2 saranno dedicati alle funzioni di assistenza e supporto medico (963 posti letto e 58 medici impiegati).
Oltre 48.000 m2 saranno destinati a edifici per la ricerca e l'istruzione. Inoltre. spazi verdi e strutture pubbliche saranno integrati con la mobilità e, più in generale, con le condizioni urbane difficili.
Questi edifici saranno costruiti nelle immediate vicinanze dell'ospedale.
Un team di progettazione composto da oltre 100 esperti sarà coinvolto nella fase di progettazione per esaminare la fattibilità tecnica ed economica. confrontare i pro e i contro di diverse soluzioni tecniche e tecnologiche, identificando i punti di forza e di debolezza del progetto e la migliore combinazione di tutte le esigenze.

Avanzato, accogliente e punto di riferimento per la comunità, basato su un disegno attento agli ambienti e alla fluidità delle relazioni con il paesaggio circostante: così il nuovo Ospedale di Padova tiene in equilibrio la sfera sociale e quella ambientale. Alla base c’è la consapevolezza dei vincoli del sistema territoriale, delle problematiche proprie dell’area di progetto, del rapporto tra aree verdi e aree antropizzate.
Una torre della ricerca con diversi laboratori sarà collegata ai reparti, per rendere gli esiti delle analisi subito disponibili.
Nella piastra centrale, una “organ factory” accoglierà organi in arrivo da altri ospedali destinati a trapianti, nel policlinico o in altre sedi.

Con la giusta selezione di sistemi e l'uso della domotica, i costi operativi si riducono e l'edificio diventa un NZEB (Nearly Zero Energy Building).
La tecnologia fotovoltaica combinerà la produzione di energia in loco con il calore fornito da un impianto di termovalorizzazione di San Lazzaro.
La forma a torre, sviluppata in altezza, riduce al minimo il consumo di suolo e fornisce un'ampia area permeabile. A ciò si aggiungono gli spazi verdi su parte del tetto per raccogliere e utilizzare l'acqua piovana.