Da sempre siamo progettisti di ponti

L’ingegneria italiana storicamente è stata sempre di casa in Sud America; sono tantissime le opere infrastrutturali realizzate su progetto e direzione lavori da ingegneri italiani e, molto spesso, costruite da imprese del nostro Paese.
Questa tradizione si consolida ora (costruzione a parte, come vedremo, ndr) con l’incarico affidato alla modenese Politecnica Buildings for Humans in Guyana (piccolo Stato incuneato tra Venezuela e Brasile, assieme alle ‘sorelle’ Suriname e Guyana Francese) che prevede la direzione lavori del cantiere del ponte New Demerara.
Nel dettaglio, Politecnica è stata incaricata come "FIDIC Engineer" dal Ministero dei Lavori Pubblici della Guyana e garantirà il rispetto degli standard qualitativi da rispettare nella costruzione del ponte in tutte le sue fasi.
Non solo: sotto la lente della società di ingegneria di Modena ci saranno temi altrettanto fondamentali come la sicurezza sul lavoro delle maestranze e il rispetto dell’ambiente nelle attività del grande cantiere.
L’incarico, infine, comprende anche revisione del progetto esecutivo realizzato dall’impresa incaricata della costruzione (con l'approvazione dei disegni tecnici forniti e la verifica della loro conformità con le normative vigenti), la supervisione diretta delle opere civili (controllo della compliancy della qualità dei materiali da costruzione impiegati) e la gestione complessiva del progetto per conto del Ministero dei Lavori Pubblici della Guyana.

Il New Demerara è l’opera più importante del Paese, che sorgerà nella Capitale Georgetown con il chiaro obiettivo di fluidificare il traffico veicolare cittadino, diventato negli ultimi anni sempre più caotico e congestionato; inoltre il ponte è destinato a migliorare sensibilmente anche l’efficienza della rete infrastrutturale fra due Regioni economicamente molto importanti per la Guyana: quella di Demerara-Mahaica e Essequibo Islands-West Demerara. Il tutto integrandosi il più organicamente possibile nel tessuto urbano di Georgetown.

Il nuovo ponte prenderà il posto del Demerara Harbour, un ponte galleggiante degli anni ’70, oramai irrimediabilmente ammalorato; il New Demerara avrà una lunghezza complessiva di 2.798 metri, articolandosi su quattro corsie che portano la larghezza della carreggiata a 23,6 metri.
Sottolinea Enea Sermasi, responsabile dello sviluppo commerciale internazionale per Politecnica: “Il completamento del nuovo ponte avrà un impatto profondo sul Paese; siamo orgogliosi di portare l’impegno e l’ingegno italiano per la realizzazione di un’opera così decisiva per il futuro del Paese e dei suoi cittadini”.
Continua Sermasi: “Da oltre 10 anni Politecnica collabora con i governi dei Paesi in via di sviluppo e con i donors internazionali per portare le proprie competenze integrate nel mondo. Fieri di rappresentare ai livelli più alti quell’ingegneria civile e capacità progettuale italiana riconosciuta nel mondo. Sono infatti oltre 10 i progetti che stiamo realizzando fuori dall’Italia con l’incarico di direzione lavori o progettazione”.

Il tratto distintivo della nuova opera, come molti ponti di questo tipo, sarà sezione centrale, lunga ben 570 metri, articolata su tre campate distinte (sul fiume si spostano cargo anche di grandi dimensioni). Di queste tre, la sezione centrale sarà strallata, con una lunghezza di 300 metri e il piano stradale posto a una quota di 50 metri dal pelo dell’acqua; quelle laterali avranno lunghezze di 130 metri ciascuna.
L’importo lavori, che raggiunge i 260 milioni di dollari (quasi 232 milioni di euro), rende quello del ponte New Demerara, il più importante progetto infrastrutturale di trasporto mai attuato in Guyana.
La direzione lavori è italiana, ma l’impresa che sta costruendo (e ha realizzato la progettazione esecutiva) il ponte è cinese, parliamo in particolare del colosso delle costruzioni China Railway Construction Corporation (che ha sviluppato nel 2022 un fatturato di circa 145 miliardi di euro).