Demolizione? Si, no, solo un po’ (quello che serve)

Il progetto di The Yard, nuovo polo urbano a uso misto che si trova nel cuore di Dalian, nelle immediate vicinanze di campus universitari e parchi software è stato sviluppato da Neri&Hu Design and Research Office, studio con sede a Shangai, fondato nel 2006 dai soci Lyndon Neri e Rossana Hu .
Il complesso esistente comprende 6 edifici risalenti a 40 anni fa, che in passato servivano come uffici, magazzini e dormitori per un istituto di ricerca chimica.
La sfida progettuale è stata quella di trovare un linguaggio architettonico in grado di unificare gli edifici, che hanno tutti altezze diverse e facciate distinte che sono state oggetto di precedenti ristrutturazioni. L'edificio più importante all'interno del sito è un ex dormitorio per lavoratori, caratterizzato da una serie di cancelli in legno e box utilizzati in passato per le riparazioni.
L'idea alla base di The Yard nasce da una riflessione sul contesto del progetto, situato in un luogo nascosto e introverso all'interno della città; un piccolo rifugio di una memoria urbana presto dimenticata. Come progetto di riuso adattivo, l'obiettivo è stato quello di trasformare il complesso in una destinazione al servizio della comunità locale e della popolazione studentesca.


La progettazione comprende gallerie, negozi lifestyle, ospitalità, cinema, teatro e uffici, mentre l’ex dormitorio è stato trasformato in ufficio. Una piccola biblioteca progettata vicino all'ingresso accoglie gli ospiti ed è accessibile al pubblico.
Gli edifici esistenti, disposti a U, erano di natura introversa e orientati verso un grande parcheggio vuoto. Il progetto Neri&Hu Design and Research Office completa la planimetria a U trasformandola in un cortile chiuso articolato da un nuovo sistema spaziale di pareti, schermi e tettoie.
Ispirandoci ai giardini cinesi, i progettisti hanno esaltato la natura nascosta del complesso, pensato come spazio contemplativo che offre rifugio dalla cacofonia urbana. Una cortina continua avvolge la piazza per creare un senso di privacy, incorniciando un grande elemento roccioso e fungendo da strato di facciata secondario che media tra vecchio e nuovo.
La tavolozza di materiali tattili è stata mantenuta minimale e grezza per integrare le facciate in stucco esistenti. L'acciaio corten è utilizzato come protagonista delle superfici verticali principali, data la sua rilevanza come materiale industriale che si usura e cambia, registrando la progressione del tempo.
La strategia di progettazione degli interni celebra la tensione tra nuovo e vecchio; le nuove finiture a intonaco accostate ai mattoni parzialmente esposti e agli elementi strutturali creano un dialogo tra passato e presente.