100 metri di calcestruzzo a vista

La vastità di approccio all’architettura in Cina è spesso sottovalutata in Occidente; in quello che era il Celeste Impero, trovano posto tendenze di architettura estremamente articolate, sempre più spesso espressione di studi professionali cinesi (in contrasto con una prima fase in cui ci si rivolgeva più spesso a studi occidentali); si ritrovano approcci antitetici, da quelli che privilegiano un’architettura fortemente vernacolare ad altri che privilegiano stilemi fortemente contemporanei, virtualmente svincolati dal contesto in cui si inseriscono.
Appartiene a quest’ultimo filone di pensiero, lo Zhuhai Planning Science and Technology Innovation Center, progettato dallo studio Van Wang Architects, a Zhuhai.
Gli architetti sposano completamente un concetto quasi sullivaniano di architettura, spogliata di decorazioni superficiali, espressa attraverso un linguaggio strutturale autentico.
Una scelta che porta con sé quella del materiale protagonista dell’architettura, il calcestruzzo, con la propria intrinseca solidità scultorea. Con il passare del tempo, la sua consistenza invecchiata evoca una risonanza storica.
Il calcestruzzo a vista, nel progetto Van Wang Architects, è diventato il materiale principale: una scelta coraggiosa per una struttura alta 100 metri; l’edificio misura, infatti, 96 m (lunghezza) × 27 m (larghezza) × 99,8 m (altezza), con un prospetto quasi quadrato. I frangisole orizzontali e le fioriere di alberi come linguaggio di facciata unificano la torre principale e il podio, rispondendo sia alle funzioni interne che al contesto urbano.

Inizialmente pensato come un complesso a due torri (una per uso della committenza e una destinata alla locazione), questo approccio convenzionale rischiava di creare layout inefficienti e conflitti visivi tra le torri. Gli architetti hanno proposto quindi di realizzare un'unica piastra verticale che ha ottimizzato l'efficienza spaziale, integrando al contempo i servizi pubblici.
I contenuti funzionali si organizzano verticalmente: parcheggi pubblici, uffici in affitto e la sede dell'istituto. I piani intermedi ospitano strutture condivise - sale da pranzo, caffè, palestre, sale conferenze e spazi espositivi - creando piattaforme per il relax.

Tra i nuclei dei vani scale e ascensori, gli spazi per uffici senza ostacoli da nord a sud massimizzano la flessibilità, mentre le aree perimetrali ospitano locali chiusi. Sebbene il concetto originale si sia evoluto, i piani standard finali di 26 m × 96 m consentono una disposizione adattabile alle diverse esigenze degli inquilini, arricchita da vuoti comuni a doppia altezza.
L'intensa luce solare di Zhuhai ha ispirato frangisole in calcestruzzo profondi 1,7 metri, un elemento che definisce la facciata e che nasconde le finestre in ombra e consente il raffreddamento passivo.
Queste fasce orizzontali ritmiche creano una profondità scultorea e al tempo stesso servono a scopi funzionali ed estetici. Il podio, che ospita un parcheggio comunale, si affaccia su contesti contrastanti: strade urbane a nord e una scuola a sud.
Per ammorbidire l'ingombro, i frangisole orizzontali si trasformano in fioriere sfalsate che sostengono una vegetazione varia, creando ricchi effetti di ombreggiamento. Il giardino verticale che ne risulta maschera la funzione di parcheggio, offrendo agli studenti una facciata verde viva invece di una struttura monotona.
Mentre l'orizzontalità domina, la verticalità non viene soppressa. Le colonne in calcestruzzo grigio a vista contrastano con le bande orizzontali bianche, aggiungendo una complessità stratificata senza compromettere il linguaggio progettuale primario.