Architettura vernacolare giapponese
Piccolo, discreto, ma per niente scontato; parliamo del nuovo chiosco per caffè di AoQ, un nuovo marchio creato da Suetomi, rinomata pasticceria di Kyoto. Progettato dallo studio G Architects, il chiosco si trova nella via Karasuma-dori, che parte dalla stazione ferroviaria di Kyoto, ed è situato al piano terra di un edificio in legno a due piani, in un incrocio circondato da hotel e uffici.
La profondità del chiosco del caffè è di appena un metro ed è così piccola e modesta che quasi non si nota nella strada trafficata. La profondità così ridotta, ha, di fatto, reso obbligatorie alcune scelte distributive dei progettisti: la cucina e l'area di accoglienza per i clienti sono state installate una accanto all'altra, lungo la strada, nella parte anteriore.

Sebbene la planimetria sia stata decisa quasi automaticamente, i prospetti hanno richiesto una definizione più impegnativa; la progettazione si è concentrata sulla definizione dei tamponamenti verticale - indipendentemente dall'interno e dall'esterno dello stand - scegliendo una finitura in rame, invecchiata chimicamente.
In particolare la finitura cromatica blu (utilizzata sul lato più corto, ma più visibile, che si affaccia sull’incrocio e sull'area di sosta), ottenuta mediante ossidazione con salsa di soia abbinata a altri prodotti chimici, è stata messa a punto per richiamare il colore aziendale del negozio di dolciumi Suetomi (davvero un’icona a Kyoto), tanto da avere una propria definizione ‘blue Suetomi’ appunto.
Quando il caffè è chiuso, l'area di sosta è coperta da uno schermo a tendina, realizzato da un telo a rete originariamente utilizzato per l'impalcatura temporanea di un edificio.
Quando è illuminato di notte, assomiglia a una tenda di bambù storicamente utilizzata dalle famiglie nobili giapponesi, che lascia intravedere il colore patinato della parete. Funziona come “lampione” per i pedoni, ma anche come cartellone pubblicitario per il negozio.


La soluzione di invecchiamento scelta, è anche una ‘furba’ (non lo siamo solo noi italiani) interpretazione dei regolamenti urbanistici di Kyoto che controllano l'uso dei colori delle facciate, tranne che per i materiali naturali. L'uso di questi colori è stato consentito dall'amministrazione locale perché non sono stati dipinti, ma sono stati creati dall'ossidazione del rame.
I progettisti di G Architects hanno impiegato la salsa di soia per far corrodere lentamente il rame, generando il colore marrone rossastro, e, contemporaneamente il cloruro di ammonio per ottenere una corrosione molto veloce, generando il colore della patina. Senza queste sostanze, e se il rame fosse stato esposto solo al vento e alla pioggia, ci sarebbero voluti circa tre mesi per ottenere questo colore marrone rossastro e dieci anni per ottenere il colore della patina.
Il flagship store di Suetomi si trova a soli tre minuti a piedi. In pratica l'intero caffè funzionasse è una sorta di grande insegna di 1 metro di spessore, con il colore che conduce i clienti al negozio principale dalla strada trafficata.