- INFO POINT
- Di Giulio Di Chiara
- Dove: Palermo
- Stato: Edificio concluso
Restyling ON AIR
Reti di trasportoL'esperienza futura negli aeroporti si prospetta come un ritratto di intermodalità, digitalizzazione, personalizzazione e sostenibilità. Secondo il rapporto "The evolution of airports - A flight path to 2050" redatto da Oliver Wyman, ACI World e Stgc, entro i prossimi 20-30 anni gli aeroporti saranno aperti, integrati con la città e guidati da energia verde.
Le principali sfide riguarderanno l'innovazione, la decarbonizzazione e l'aumento della domanda di traffico aereo. Il report ha individuato cinque "megatrend" su cui si misureranno le evoluzioni gestionali e infrastrutturali degli scali:
EMISSIONI NETTE ZERO: gli aeroporti si impegneranno a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050, diventando hub di energia verde e riducendo il proprio consumo energetico, attraverso l'uso di tecnologie sostenibili come la cattura della CO2 e l'elettrificazione dei veicoli di servizio.
INNOVAZIONE TECNOLOGICA: il più ampio uso di tecnologie come l'IA, l'IoT e la stampa 3D trasformerà le operazioni aeroportuali. L'identità digitale biometrica semplificherà i processi di controllo e tracciamento, mentre droni e robot supporteranno le attività di manutenzione e servizio.
INTERMODALITÀ : la collaborazione tra aeroporti, compagnie aeree e agenzie di trasporto pubblico diventerà cruciale per garantire un'esperienza intelligente e multimodale. L'integrazione di vertiporti e sistemi di trasporto aereo urbano garantiranno maggiore connettività tra città e scali aeroportuali.
AUTOMAZIONE DEI PROCESSI: verrà consolidata una forza lavoro più piccola e specializzata, con un focus crescente su competenze digitali e soft skills.
L'ESPERIENZA DEL PASSEGGERO: gli aeroporti diverranno veri e propri hub urbani, capaci di offrire non solo servizi di viaggio ma anche strutture per uffici, hotel e svago. Le esperienze personalizzate, on-demand e contactless saranno la norma, con nuove opportunità di retail e intrattenimento.
L'industria dell'aviazione si trova dunque nel pieno di un processo evolutivo che sta determinando un impatto significativo sul concepimento e sul riadattamento di spazi e funzioni. Questi complessi progetti rappresentano una sfida altamente selettiva per i comparti professionali incaricati di attualizzare i cambiamenti necessari. La pluralità degli interventi richiede un'elevata competenza nel coordinamento dei soggetti interessati e una solida capacità di problem solving.
Secondo uno studio condotto da Adrem et al. (2006), la gestione della progettazione degli aeroporti è particolarmente complicata a causa della vasta quantità di informazioni in gioco in tutte le fasi di progettazione, della molteplicità delle discipline coinvolte e della complessità della realizzazione del progetto stesso. Schaar e Sherry ( Analysis of airport stakeholders - 2010) evidenziano come gli stakeholder negli aeroporti siano estremamente diversificati, con obiettivi e interessi spesso in conflitto, che pongono sotto pressione i responsabili della progettazione ne compensare le rispettive esigenze.
Una sfida ancora maggiore è rappresentata dalla gestione di progetti con aeroporto in esercizio. Secondo Wood e Ashton (2010), queste sfide generano maggiori criticità laddove si sovrappone l’operatività tra i diversi comparti che governano la vita di uno scalo. La complessità organizzativa e tecnologica si unisce alla pressione temporale, alla gestione delle risorse e all'adattamento alle normative vigenti. Il coordinamento degli stakeholder diviene azione cruciale nella gestione delle relazioni e nella riduzione dei rischi per gli operatori e i passeggeri.
In questo scenario generale lo studio di progettazione One Works , in raggruppamento temporaneo con gli studi VBAA srl e Antomar Engineering srl, hanno assunto il complesso e delicato ruolo di “direzione lavori” per l'adeguamento e ristrutturazione del terminal passeggeri - nuovo scenario 2020 - primo lotto funzionale presso l'Aeroporto Internazionale “Falcone e Borsellino” di Palermo.
Un grande appalto, travagliato, da oltre 70 milioni di euro, che prevede interventi su varie tipologie e scale.
L’Ing. Nico Pecoraro, Responsabile Manutenzione Infrastrutture e Impianti di GESAP, società che gestisce lo scalo siciliano, ricostruisce l’iter che ha caratterizzato la storia recente.
Pecoraro: “Gli interventi in oggetto rientrano nel piano di “Adeguamento e ristrutturazione del Terminal passeggeri, denominato “Nuovo Scenario 2020 – 1°lotto”. La genesi progettuale è stata piuttosto articolata ed ha visto succedersi diversi studi di progettazione per i vari livelli progettuali; ciò ha determinato purtroppo un allungamento delle tempistiche di redazione del progetto ma anche una mancanza di uniformità nello sviluppo di alcune parti dello stesso. L'attività di Direzione dei Lavori è stata affidata a One Works che, sebbene non ha partecipato alla redazione di nessun livello progettuale, si è trovata a dirigere i lavori già complessi per la natura del luogo, appunto l'Aerostazione dei passeggeri, operativa h24, 7 giorni su 7".
La chiusura di un cerchio per un piano di interventi che ha dovuto rivedere anche la sua attualizzazione in cantiere.
Pecoraro: “A seguito dell'aumento dell'importo delle opere in fase progettuale, Gesap decise di suddividere il progetto unitario in due lotti funzionali: In realtà si procedette, a causa delle tempistiche molto strette, ad una suddivisione del progetto in due macro fasi successive, rimandando il completamento di alcune parti impiantistiche al secondo lotto, il quale comprendeva gli interventi della secondo macro fase. Ciò ha determinato in fase di esecuzione dei lavori notevoli difficoltà per poter rendere agibili aree del terminal per le quali si è dovuto procedere in variante anche al completamento dei relativi impianti".
Pillole di complessità che, una dopo l’altra, hanno richiesto una costante revisione dei piani di lavoro in tutta la struttura aeroportuale e che impongono una rivisitazione del secondo lotto alla luce delle realizzazioni previste dalla perizia di variante.
Gli uffici tecnici di Gesap e la direzione lavori si trovano quindi di fronte a un compito impegnativo, diremmo più gestionale che creativo, in cui una comunicazione efficace è condizione sine qua non per la cooperazione attiva di tutti i soggetti coinvolti e per la massimizzazione di ogni contributo nel quadro d’insieme.
Consolidarsi senza mai fermarsi
Affinchè si possa restituire una fotografia dello stato dell’arte in questo dedalo di mansioni, enti coinvolti e soluzioni funzionali, accediamo agli spazi dell’Aeroporto “Falcone e Borsellino” in compagnia dell’Ing. Leonardo Fattoretto di One Works, direttore operativo Opere Civili nel team Direzione Lavori. Insieme a lui scopriremo come l’ardua attività di sovrintendere l’armonia realizzativa in uno scalo in esercizio nasconda insidie non indifferenti, spesso impercettibili al fruitore finale.
Un primo blocco di interventi ha riguardato l’adeguamento sismico del terminal secondo le Norme tecniche NTC 2008, in conformità con la normativa vigente all'epoca della redazione del progetto esecutivo. Ci troviamo al primo livello, land side.
Fattoretto :“In diverse strutture esistenti, in particolar modo quelle sismoresistenti, si è proceduto all’allargamento delle fondazioni per l’adeguamento e il consolidamento di vari blocchi strutturali di calcestruzzo dal punto di vista sismico.
In alcuni casi sono stati inseriti dei tiranti aggiuntivi a livello di fondazione, ma la vera complessità è stata la gestione degli spazi e delle sale operative che dovevano necessariamente rimanere attive.
Un setto di calcestruzzo interessato dall’intervento di adeguamento sismico si trova immediatamente adiacente la Control Room della Polizia. Per realizzarlo è stato necessario rimuovere un magazzino, demolire la pavimentazione e scavare il sottofondo sino alla fondazione del setto ed espanderla da tutti i lati, uno dei quali ricade proprio nella control room della polizia. Questo ha comportato un diretto contatto con le forze dell’ordine, a cui è stata arretrata momentaneamente l’area di lavoro, affinchè potessimo intervenire in rapidità e ripristinare lo spazio a loro assegnato nel più breve tempo possibile".
Un altro nucleo in calcestruzzo è stato realizzato a partire dalle fondazioni all'interno della Sala Caroselli.
Fattoretto: “E’ una struttura su 3 livelli, necessaria sia da un punto di vista funzionale, perchè aumenta le vie di fuga in quanto al suo interno ospita due vani scala, sia dal punto di vista sismico, perchè fa da nucleo di controventamento del corpo di fabbrica “B”. Al fine di rendere efficacie il compartimento strutturale, è stato necessario collegare il nuovo nucleo ai solai esistenti, forando questi ultimi e gli impalcati del nucleo stesso. Nella sala caroselli, laddove i passeggeri ritirano i propri bagagli dai nastri trasportatori, è stato necessario dapprima eseguire lo scavo, poi realizzare sottofondazioni, fondazioni ed elevazioni delle pareti in calcestruzzo, sempre a stretto contatto con l’utenza che nel frattempo usufruiva dei nastri a pochi metri dagli operai al lavoro".
Pecoraro:“Uno scalo aeroportuale come quello palermitano accoglie ogni anno milioni di utenti. Gli ultimi dati raccontano di un 2023 da record, con oltre 8 milioni di passeggeri che lasciano presagire un trend in costante crescita. Nei primi 4 mesi del 2024 infatti si è registrata una crescita dei movimenti e dei passeggeri oltre la soglia del 10% rispetto al corrispondente periodo del 2023. Per far fronte a questa importante crescita di movimenti e passeggeri Gesap sta continuando nel suo processo di adeguamento delle infrastrutture aeroportuali sia con riferimento al terminal passeggeri ed agli altri edifici, sia anche alle infrastrutture di volo quali piste e piazzali aeromobili. Infatti proprio in queste ultime settimane ENAC ha approvato il nuovo Piano degli Investimenti per il periodo 2024-2027 che Gesap ha predisposto e che prevede un investimento complessivo di circa 70 mln".
Gli adeguamenti infrastrutturali si rendono evidentemente necessari per far fronte ad un assetto funzionale capace di rispondere a richieste ed esigenze sempre nuove.
Riconoscimenti biometrici, schede dati, informazioni sui passeggeri e sui voli: ogni istante milioni di dati rimbalzano senza sosta da un terminale all’altro per agevolare tutte le operazioni vitali di uno scalo. Un sistema di connessioni capillare che converge in una sala multimediale, il nuovo Centro Stella, in cui una rete di server processa informazioni senza soluzione di continuità.
Fattoretto:“Server e rack dati permettono la gestione e il flusso dati di tutto l’aeroporto. Originariamente questa sala si trovava al terzo livello. E’ stata spostata al primo livello nei locali in cui c’erano gli spogliatoi".
"I locali sono stati riqualificati da un punto di vista civile per ospitare i nuovi rack a servizio dell’aeroporto e dei gestori telefonici. A supporto di questi impianti
particolarmente sensibili a livello elettronico è stata predisposto un impianto centrale di spegnimento automatico a gas al fine di garantire un sistema di protezione all'incendio dei locali. Questo spostamento si è reso necessario per consentire l’ampliamento della zona varchi al terzo livello, su cui insisteva il precedente locale".
Parafrasando creativamente la terza legge del moto di Newton “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, potremmo dire che nel linguaggio della progettazione architettonica “ad ogni spostamento corrisponde un riordino degli spazi e delle funzioni preciso e costante”.
D’altronde l’armonia estetica e la coesione tra gli elementi strutturali e stilistici di un edificio pubblico devono servire efficacemente il loro scopo previsto, contribuire all’unità complessiva e rendere un’esperienza visiva e funzionale piacevole tanto agli addetti ai lavori quanto ai fruitori finali.
Nuovo solaio, nuovi spazi
La progettazione raggiunge espressioni maggiormente creative laddove si generano nuovi spazi, da interpretare e allocare ad un design stilistico coerente e a precise destinazioni d’uso.
L’ampliamento del solaio che aggetta sul prospetto principale dell’edificio ha consentito l’istituzione di nuova cubatura, laddove sono state insediate nuove attività commerciali.
Al terzo livello, land side, l’ampliamento è avvenuto sia lato sud-est che nord-ovest. Il fronte è stato ampliato di circa 15 metri e due nuove unità commerciali hanno già aperto i battenti godendo di una nuova vista mare, affascinante, decisamente simbolica per uno scalo aeroportuale affacciato sul Mar Tirreno.
Fattoretto: “Nei nuovi spazi apriranno a breve altri due esercizi commerciali. E’ emblematico ricordare come una delle unità commerciali preesistenti sia rimasta in esercizio mentre le maestranze costruivano ai lati e alle spalle. Nel retro di questo spazio è stata addirittura demolita la facciata".
"Nell’area in cui ci troviamo, adiacente lo spazio adibito ai controlli delle partenze, un paio di esercenti hanno sofferto il cantiere. Qui in precedenza sono stati rimossi controsoffitti e impianti, opportunamente rifatti ex novo così come la pavimentazione. Un'operatività di cantiere che è durata qualche mese, ma che ci ha consentito di riqualificare l’intero livello".
Piccoli grandi sacrifici che trasversalmente hanno contribuito ad una nobile causa, la rifunzionalizzazione di luoghi stilisticamente più accoglienti e logisticamente più pratici. A tal proposito è in corso di completamento l’ultima unità della zona varchi che permetterà di convogliare in un’unica direttrice l’intero flusso dei controlli sui passeggeri.
Fattoretto: “Questa unificazione ha risolto un importante problema relativo alla sicurezza. Nei momenti di ridotta affluenza alcune linee di controllo non venivano attivate ma rimanevano prive di alcun presidio. Disponendo le macchine radiogene nella stessa area sarà più facile garantire alti standard di sicurezza anche quando parte di esse non sarà in funzione”.
Spazi che respirano “vista mare”
L’aeroporto di Palermo, in un’ottica di rinnovamento, si sta trasformando da semplice nodo logistico a complesso sistema di luoghi. Non più solo un punto di transito per l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri, ma un ambiente polifunzionale dove viaggiatori e operatori possono vivere una parte della loro giornata attendendo il proprio volo, consumando un pasto, facendo acquisti, lavorando in modalità remota o semplicemente rilassandosi.
Quest’evoluzione del concept negli scali di tutto il mondo sta richiedendo una rivisitazione dell’architettura degli spazi aeroportuali. Gli architetti stanno infatti ripensando questi luoghi, arricchendoli di stile, bellezza e comfort.
L’obiettivo è ricreare un’atmosfera sempre più accogliente che migliori l’esperienza di viaggio e renda le attese non più un fastidioso obbligo, ma un’opportunità di relax e svago.
L’aeroporto moderno costituisce un vero e proprio microcosmo. Sulla scia di questa tendenza, l’estensione del solaio ha permesso di rinnovare e ampliare la grande terrazza sul mare, trasformandola in un luogo di sosta e contemplazione, dove i viaggiatori potranno godere della bellezza del paesaggio antistante in attesa di volare.
Fattoretto: “La preesistente terrazza sarà ampliata e rimarrà a servizio dell’intera utenza dell’aeroporto. Un secondo e nuovo affaccio verrà messo a disposizione di una delle nuove attività commerciali che sono in fase di allestimento negli spazi visti precedentemente".
Questa visuale dell’esterno ci consente di apprezzare il rinnovamento dell’intero prospetto dell’edificio, che sta interessando sia i materiali di rivestimento che i componenti più funzionali, come le aperture e i serramenti.
Fattoretto: “La nuova facciata del terminal ha previsto la sostituzione delle precedenti porte girevoli, attraverso la realizzazione di nuove bussole di ingresso. Sulla facciata al secondo livello ritroviamo un rivestimento in pietra, del tutto analogo al primo livello, che facilita la riflessione dei raggi solari e determina maggiore luminosità della zona sottostante orientata verso nord".
"Al terzo livello, il prospetto è foderato in zinco-titanio, laddove i pannelli sono stati installati e aggraffati sia alla struttura sottostante che tra di essi per garantire la tenuta all’acqua".
"Il pergolato accompagna tutto il perimetro del terminal, ed è funzionale alla protezione degli ingressi, del camminamento perimetrale e della viabilità circostante, in quanto garantisce la protezione dei passeggeri in attesa di usufruire dei servizi di mobilità intermodale".
Fattoretto: “Nella copertura sono stati installati appositi serramenti che assolvono alla funzione di evacuazione dei fumi in caso di incendio. Alle pareti invece ritroviamo degli impianti automatizzati per l’immissione dell’aria negli ambienti. In caso di incendio, attraverso l’attivazione di appositi rilevatori, le griglie alle pareti immetteranno aria dal basso affinchè si realizzi il moto convettivo necessari alla espulsione dei fiumi provocati dall'incendio".
Gli edifici moderni sono progettati con l’obiettivo di garantire un’efficace risposta in caso di pericolo. Possiedono una resistenza al fuoco adeguata, che permette di salvaguardare le persone presenti all’interno e di limitare la propagazione delle fiamme, circoscrivendo l’incendio a una specifica area della struttura. Questo permette di prevenire la distruzione totale dell’edificio e di intervenire in maniera più semplice ed efficace. La resistenza al fuoco riguarda non solo la struttura portante dell’edificio, come pareti, pavimenti e soffitti, ma anche elementi secondari come porte e finestre, che sono fondamentali per garantire un’adeguata protezione.
Esistono diverse classi di resistenza al fuoco: 10, 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240 e 360. Queste classi esplicitano la capacità di resistenza al fuoco dell’edificio stesso. Ad esempio, la classe R60 indica che l’edificio può resistere al fuoco per 60 minuti, tempo sufficiente per mettere in salvo le persone presenti all’interno.
Fattoretto: “Tutte le strutture preesistenti all’intervento in corso sono protette al fuoco R60, tramite intonaco di vermiculite, più rugoso. Nell’appalto attuale è stata applicata la verniciatura intumescente, un materiale più liscio e uniforme".
Una vernice intumescente è un tipo di pittura che si espande quando è esposta a temperature elevate.
Tale metodo di isolamento, che si attiva solo in presenza di un rischio reale, è ampiamente utilizzato per migliorare le misure di sicurezza volte a proteggere dal fuoco gli edifici, le strutture o i singoli ambienti.
Non è invasivo e non modifica l’aspetto estetico degli spazi. Inoltre, è un sistema di prevenzione che può essere implementato anche successivamente, nel caso di ristrutturazioni o adeguamenti antincendio di una struttura.
Intervenire senza disturbare: l’arte del pianificare
Ripercorrendo alcuni ambienti land side, laddove nascerà tra gli altri anche una nuova sala Vip con area ricevimento, spazio buffet, area riunioni e servizi annessi, vogliamo soffermarci su un processo vitale di gestione di questo maxi appalto: intervenire con ripetute cantierizzazioni in un contesto aeroportuale in esercizio.
Promised Lands: Come si possono conciliare condizioni apparentemente incompatibili in uno scalo che, lo ribadiamo, ha accolto oltre 8 milioni di passeggeri nell’anno precedente?
Fattoretto: “Non tutti gli addetti all’operatività del terminal conoscono le difficoltà che noi e le imprese riscontriamo in un aeroporto in esercizio. E’ anche abbastanza normale che ciò succeda. D’altro canto l’impresa fa fatica a comprendere le esigenze degli addetti ai lavori dell’aeroporto. Come direzione lavori ci ritroviamo in mezzo a questa situazione in cui dobbiamo essere abili a districarci".
Le imprese devono rispettare un preciso cronoprogramma di lavori, ma alcune esecuzioni inevitabilmente fanno fatica ad adattarsi ai tempi di uno scalo in piena attività. Banalmente un getto di calcestruzzo non può essere interrotto dal transito di un aereo in pista o dall’apertura di un gate. Ne consegue che ogni operazione di cantiere va dapprima pianificata, poi concordata, infine realizzata.
Fattoretto: “Il coordinamento è fondamentale per garantire la regolarità delle lavorazioni compatibilmente con l’operatività di tutte le parti chiamate in causa. Come direzione lavori ci interfacciamo costantemente sia con GESAP che con gli altri soggetti di gestione e sicurezza, in modo da individuare fasce orarie compatibili con la durata stimata degli interventi al fine di ridurre al massimo i disagi".
"Un esempio spiega meglio un aspetto di tale complessità: tutti gli impianti di condizionamento, di illuminazione, di riscaldamento, di trasmissione dati, non possono essere interrotti, mai. Devono necessariamente rimanere sempre accesi per garantire le funzioni vitali mentre gli operai rimuovono un solaio, forano una parete o installano un serramento. Va da sè che dobbiamo pianificare ogni azione in dettaglio e prevedere un eventuale piano alternativo qualora qualcosa andasse storto".
La previsione di consegna di un materiale da parte di un fornitore determina a cascata una pianificazione delle lavorazioni.
Laddove si verificano degli scostamenti sulle previsioni, la macchina del coordinamento è costretta a rimettersi in moto per riprogrammare la chiusura delle aree sensibili, richiedere le necessarie autorizzazioni e predisporre le attività preparatorie.
Fattoretto: “Alcune ripercussioni sono inevitabili. Gli interventi più delicati sono quelli a ridosso delle aree frequentate dai passeggeri: per agevolare i cantieri abbiamo modificato i percorsi in sala caroselli, al terzo livello è stata gestita, ripensata e ampliata l’area di controllo dei passeggeri dove insistono le macchine radiogene. Dovendo necessariamente interfacciarsi con l’intero nucleo operativo dell’aeroporto, il team di direzione lavori assume un ruolo di comunicazione davvero importante e delicato".
L’ing. Fattoretto di One Works costituisce un tassello importante di un raggruppamento temporaneo di circa 15 professionisti che sovrintende la direzione lavori. Quest’ultima si consta del coordinamento delle attività legate al cantiere (accettazione materiali, dettagli operativi, etc), dell’interfacciamento costante con la stazione appaltante, con il committente e con le unità operative che gestiscono le zone air-side e land-side. Un segmento del team One Works è altresì demandato alla verifica delle realizzazioni dell’impresa rispetto agli elaborati in BIM. Il RTI incaricato dalla Direzione Lavori è rappresentato dal direttore dei lavori, l’Ing. Santinello. La compagine di coordinamento è completata dalla Società Antomar Engineering e dello studio Valentini e Bissoli Associati.
L’Impresa Appaltatrice è il RTI di tipo misto tra Consorzio Integra e Consorzio Stabile Infra.Tech.
AIR SIDE: il nuovo avancorpo
La panoramica sul restyling aeroportuale orienta il nostro percorso oltre le aree sterili, per approdare lato air side, laddove spesso l’occhio dell’utente non può osservare.
Qui hanno sede alcuni uffici tecnici che attengono a funzioni di sicurezza, come l’Ufficio SOT che costituisce di fatto la centrale delle emergenze dell’aeroporto.
Fattoretto: “Questo ufficio in cui si coordinano processi così delicati si trovava al 3 livello, in una zona interessata dai cantieri del nuovo avancorpo. Per non interrompere alcun servizio si è reso necessario prima varare il nuovo ufficio, spostando impianti e funzionalità tecnologiche con complessità non secondarie e integrando un sistema ridondante di linee dati e di condizionamento. Poi, una volta completato il trasferimento funzionale, abbiamo potuto dismettere lo spazio originale".
La riorganizzazione degli spazi in un contesto così esteso può richiedere interventi temporanei e reversibili, capaci di sopperire agli ingombri dei cantieri per non precludere le capacità logistiche e funzionali dello scalo.
Fattoretto: “Per consentire i lavori sul nuovo avancorpo alcuni gates sono stati chiusi, pertanto si è reso necessario ricavarne di nuovi affinchè si rispettassero i requisiti dei livelli di servizio. Abbiamo di fatto realizzato due nuovi gates attraverso un tunnel esterno che è stato utilizzato anche per i voli extra Schengen e che GESAP, oggi, ha deciso di mantenere operativi anche dopo la conclusione dei lavori".
"Al secondo livello abbiamo smantellato vecchi ascensori per attivarne di nuovi, così come abbiamo demolito e ricostruito altrove delle rampe preesistenti, affinchè si liberasse lo spazio necessario per istituire il cantiere dell’avancorpo lungo la pista".
Come in un grande domino, la natura di ogni azione influisce tanto sulle attività preparatorie quanto sui riflessi nell’ambiente circostante. La pianificazione diviene così l’unico strumento utile a poter governare un progetto multidisciplinare di grande responsabilità operativa.
La dominanza assunta dalla realizzazione del nuovo avancorpo in tal senso esprime il potere dell’architettura di materializzare spazi che incarnano sia l’estetica che la funzionalità. Al contempo evidenzia la necessità di un impegno logistico e una competenza sul campo non indifferente.
EMISSIONI NETTE ZERO: gli aeroporti si impegneranno a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050, diventando hub di energia verde e riducendo il proprio consumo energetico, attraverso l'uso di tecnologie sostenibili come la cattura della CO2 e l'elettrificazione dei veicoli di servizio.
INNOVAZIONE TECNOLOGICA: il più ampio uso di tecnologie come l'IA, l'IoT e la stampa 3D trasformerà le operazioni aeroportuali. L'identità digitale biometrica semplificherà i processi di controllo e tracciamento, mentre droni e robot supporteranno le attività di manutenzione e servizio.
INTERMODALITÀ : la collaborazione tra aeroporti, compagnie aeree e agenzie di trasporto pubblico diventerà cruciale per garantire un'esperienza intelligente e multimodale. L'integrazione di vertiporti e sistemi di trasporto aereo urbano garantiranno maggiore connettività tra città e scali aeroportuali.
AUTOMAZIONE DEI PROCESSI: verrà consolidata una forza lavoro più piccola e specializzata, con un focus crescente su competenze digitali e soft skills.
L'ESPERIENZA DEL PASSEGGERO: gli aeroporti diverranno veri e propri hub urbani, capaci di offrire non solo servizi di viaggio ma anche strutture per uffici, hotel e svago. Le esperienze personalizzate, on-demand e contactless saranno la norma, con nuove opportunità di retail e intrattenimento.
La definizione di un nuovo corpo di fabbrica di circa 800 metri quadri disposti su tre livelli, limitrofo alla pista, ha canalizzato inevitabilmente le risorse e le capacità del team nel coordinare le fasi di lavoro e rispondere con prontezza a imprevisti e criticità di varia natura.
L’architettura non è solo un’espressione della creatività, ma anche un esercizio di problem solving e gestione delle risorse.
Fattoretto: “Questo nuovo manufatto consente l’apertura di nuovi gates, con rampe nuove a limitata pendenza per i diversamente abili e una pre-passerella che dà accesso al torrino e ai nuovi pontili. Il rivestimento delle rampe, considerate spazi esterni per la loro permeabilità all’aria, sono realizzati in pannelli microforati e costituiranno anche le vie di fuga del terzo livello".
"Le prime aree sono state già consegnate e annesse agli spazi in funzione del terminal. Il primo livello dell’avancorpo è un’area parzialmente consegnata a Gesap per l’installazione e l’ampliamento del sistema di controllo bagagli dell’aeroporto (lo scopriremo in seguito)".
Verso l’autosufficienza energetica
Rimaniamo al primo livello laddove gli interventi hanno riguardato anche la centrale termica che serve l’intero edificio. Qui GESAP ha dismesso i vecchi impianti per apporre le nuove Unità di Trattamento Aria (UTA).
L’Ing. Nico Pecoraro, responsabile della manutenzione di infrastrutture e impianti per conto di GESAP, ci restituisce il quadro attuale del sistema energetico aeroportuale, con anticipazioni sulle prossime interessanti evoluzioni.
Pecoraro:“In termini di efficientamento energetico stiamo realizzando un primo blocco di interventi. In tutti gli spazi interessati da questo primo lotto stiamo operando in termini di isolamento termico-metrico e comfort climatico, rispettando la normativa vigente. Tuttavia non intervenendo in tutto l’edificio non si potrà verificare un beneficio totale complessivo al momento: la copertura non è oggetto di riqualificazione e alcune facciate del terminal non sono ad oggi oggetto di questo appalto".
L’Unione Europea ha emanato specifica direttiva che definisce misure e pianificazioni per promuovere il contenimento dei consumi. I nuovi edifici dovranno prevedere emissioni zero sin dalla genesi, mentre quelli preesistenti, anche nel settore pubblico, dovranno intervenire per ridurre drasticamente i consumi e avvicinarsi ai nuovi standard di ecosostenibilità.
GESAP, società che gestisce lo scalo aeroportuale, si era già mossa in questa direzione già nel piano di sviluppo terminato nel 2023, ed ha rinnovato il suo impegno per traguardare questo obiettivo strategico per l’ambiente.
Pecoraro: “L’efficientamento energetico è una priorità. Nella vecchia programmazione quadriennale abbiamo pianificato la realizzazione di due impianti fotovoltaici, ognuno dei quali può raggiungere una produzione nominale di energia pari a 250 Kwatt di picco. L’aeroporto registra un consumo istantaneo mai al disotto del Megawatt. Al momento produciamo poco meno di 400 kwatt di picco".
"Nel nuovo piano di investimenti in approvazione in ENAC (2024-2027) abbiamo in programma la realizzazione di un impianto da 2 megawatt per raggiungere l’autosufficienza energetica totale senza l’ausilio di batterie di accumulo. Anche quando in estate il consumo aumenterà sino a 1,4 megawatt di picco, l’intera infrastruttura sarà capace di sostenersi".
L’installazione di impianti fotovoltaici sempre più evoluti sta in qualche modo influenzando la progettazione e l’impatto visivo delle aree che li accoglieranno. Questi strumenti divengono un elemento chiave nel design degli edifici e dei territori. L’architettura si sta adattando per integrarli armoniosamente all’interno di nuovi concept.
La progettazione delle aree aeroportuali non sarà esonerata da questo processo ed in tal senso è interessante registrare una recente normativa di ENAC, Ente Nazionale Aviazione Civile, che ha ufficialmente aperto all’installazione di impianti fotovoltaici lungo le aree in prossimità delle piste air side, con una fascia di rispetto pari a 150 metri dalla pista stessa.
Una distesa di pannelli antiriflessione ben presto catturerà lo sguardo dei passeggeri nelle fasi di atterraggio. In Italia l’aeroporto di Fiumicino a Roma farà da apripista a questa nuova soluzione funzionale che risponde alla crescente necessità di ottimizzare l’uso degli spazi a disposizione di uno specifico contesto.
Un progetto nel progetto: il sistema BHS per lo smistamento bagagli
Una delle aree aeroportuali più conosciute e frequentate dai passeggeri è senza dubbio la sala dei caroselli, laddove i nastri automatizzati restituiscono i bagagli al rispettivo proprietario. Uno spazio di connessione tra l’aeromobile e il terminal in cui i flussi dei viaggiatori si intersecano e si intensificano un momento prima di varcare l’ultima soglia dell’aerostazione ed abbandonare l’edificio per raggiungere le rispettive destinazioni.
Originariamente disposte in due sale distinte, rispettivamente per i voli Schengen ed extra Schengen, la riorganizzazione funzionale attuata da GESAP ha previsto l’unificazione delle stesse in un unico spazio a seguito di una variante progettuale. Tale accorpamento ha garantito maggiore flessibilità nello smistamento del flusso passeggeri ed un uso più efficiente dei caroselli interamente rinnovati.
Se giunto a destinazione il bagaglio costituisce un bene personale che dall’aeromobile raggiunge il carosello per la consegna, in fase di partenza la sua gestione è sottoposta a rigorosi check di sicurezza. Un autentico percorso sommerso, impercettibile al passeggero, che ci apre le porte del livello inferiore del terminal.
Qui la costruzione dell’avancorpo ha ampliato la cubatura disponibile entro cui evolvere il nuovo BHS (Baggage handling system). Il sistema di gestione dei bagagli si trova al piano terra del terminal passeggeri,ed è diviso in due sezioni: una che gestisce i check-in da 1 a 26 (zona A e B) e una che gestisce i banchi da 27 a 36 (zona C).
Il progetto prevede l’ampliamento e l’integrazione del sistema BHS per far fronte ad un aumento previsto del traffico e per adeguare il controllo dei bagagli con un sistema radiogeno.
Pecoraro : “Ci troviamo al di sotto delle aree check-in. Questo livello ospita un impianto di linee di smistamento dei bagagli il cui percorso è scandito dalla presenza di macchine radiogene. Esse eseguono lo screening completo dei bagagli, completato il quale, i bagagli vengono trasportati nelle baie di allestimento per poi essere imbarcati nelle stive degli aeromobili. Nel caso di bagagli sospetti vengono attivate le procedure di sicurezza, che prevedono in ultima battuta il riconcilio con il passeggero e, nei casi estremi, anche la distruzione del bagaglio con utilizzo del carro bomba".
Un sistema di piste e diramazioni progettato dall’italiana SINERGO, che accoglie oggi nuova strumentazione all’avanguardia e un'integrazione strutturale alle linee preesistenti.
Pecoraro: “La linea di smistamento originaria è rimasta regolarmente in funzione. Ad essa abbiamo agganciato il nuovo impianto.
Intercettando la linea vecchia di fatto abbiamo realizzato una linea integrativa che devia bagagli fino a questa nuova macchina Surescan, decisamente più performante delle precedenti. Qui il bagaglio viene processato e solo in caso di pericolo sospetto, viene restituita un’immagine all’operatore, che potrà approfondire i dettagli e le parti potenzialmente pericolose segnalate tramite “alert” entro degli standard temporali predefiniti.
Terminate queste due ulteriori fasi (secondo e terzo livello), il bagaglio procede ad un quarto grado di controllo per poi ritornare nella linea principale verso i caroselli se ritenuto pulito, o al carro bomba in caso di pericolo manifesto".
Parallelamente a questo circuito si collocano i nastri per l’accumulo, utili a trattenere quei bagagli ritenuti temporaneamente sospetti dall’operatore e che rimangono in attesa di un’azione.
Pecoraro: “Stiamo realizzando un impianto del tutto nuovo con caratteristiche complesse di automazione, denominato Cross-belt”, che accoglierà i bagagli provenienti dai check-in. Attraverso un nastro di ingresso e uno di uscita, essi saranno pilotati o verso le macchine radiogene Surescan o verso i nastri per l’accumulo. A intervento ultimato disporremo di ben 3 macchine Surescan, cosicchè l’intero impianto sarà capace di processare oltre 1200 bagagli l'ora per ogni linea di macchine di controllo e rispondere ad una proiezione di passeggeri annui futuri di oltre 15 milioni.
Due lotti funzionali, un concept unico
Mentre si procede a completare gli interventi del primo lotto funzionale e rimodellare le previsioni del secondo, l’aeroporto di Palermo ha già tracciato la sua rotta verso il futuro, che lo porterà ad espandersi e innovarsi attraverso l’adozione del nuovo piano quadriennale 2024-2027.
Questo documento previsionale si allinea alle tendenze di espansione osservate negli scali aeroportuali italiani, che hanno registrato incrementi notevoli nei flussi aerei.
Nel 2023, gli scali del nostro paese hanno raggiunto un record storico, toccando per la prima volta quota 197,2 milioni di passeggeri, superando del 2,1% il 2019, anno del precedente primato. Il segmento internazionale ha raggiunto i 128 milioni di passeggeri, lo 0,1% in più sul 2019.
Per rispondere ad una domanda sempre crescente ed esigente, l’aeroporto si è dotato di una visione di massimo sviluppo che guiderà i futuri investimenti. Tra gli interventi previsti nel breve-medio termine ritroviamo un parcheggio multipiano, una nuova area cargo, l’annessione di nuovi corpi di fabbrica all’attuale terminal e un parco a mare con passerelle di collegamento direttamente dal terminal.
Il parco marittimo costituisce un elemento cardine di questa visione ed espressione di un orientamento verso la creazione di spazi sempre più accoglienti, dove l’architettura svolge un ruolo cruciale nel conferire qualità agli spazi e all’esperienza del viaggiatore.
Questo approccio ambisce a incentivare una permanenza più lunga dei passeggeri in loco e a fornire funzionalità sempre più ampie, in armonia con il contesto.
“L’architettura costruisce il nostro ambiente di vita e dovrebbe ricondursi sempre a un unicum rispetto al sito e ai fruitori, restituendo qualcosa di utile alla comunità”, ha dichiarato Moshe Safdie, l’architetto israelo-canadese artefice del celebre Jewel Changi Airport di Singapore e della foresta pluviale ricostruita al suo interno.
Un esempio di evoluzione ad uso misto dell'Aeroporto di Singapore-Changi che ha fornito un forte impulso di innovatività alla progettualità internazionale. Una concezione spinta degli scali aeroportuali in cui tecnologia e design si fondono per ricreare un’esperienza fluida e che costituisca “un viaggio nel viaggio”. "Il 24 Maggio 2024 alcune aree descritte in questo focus sono state consegnate. In particolare è stata aperta al pubblico la nuova terrazza land side con vista mare e la nuova sala d'attesa in corrispondenza del gate n.14, ricavata nei volumi all'ultimo livello del nuovo avancorpo".