Inno alla ricerca
È stata probabilmente, assieme a Margherita Hack, la nostra più illustre scienziata, un orgoglio per l’Italia a livello internazionale, capace di dar lustro al nostro Paese con le sue ricerche a partire da quella sul attore di accrescimento della fibra nervosa NGF che le è valsa anche il Nobel, nel 1986.
A Rita Levi Montalcini, tra l’altro la prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze, è stata intitolata una Fondazione che porta avanti il suo lavoro (sempre curioso e pieno di entusiasmo) di ricerca che ora, su iniziativa della nipote Piera, avrà una nuova sede a Grugliasco, dedicata allo studio e alla divulgazione dell’opera della scienziata.



A firma dello studio romano Giancarlo Zema Design Group , con la collaborazione strutturale di Sarti Engineering , il nuovo centro è stato progettato all’insegna della completa ecosostenibilità e si ispira all’impressionante assonanza che esiste tra la struttura del sistema nervoso umano e l'apparato radicale delle piante.
L’intero complesso, nello stile evocativo di Giancarlo Zema, è letteralmente infuso di elementi simbolici, di richiami culturali e, non poteva essere da meno, di citazioni delle ricerche del premio Nobel; a pianta circolare, la struttura sorgerà all’interno di una piccola foresta di Pawlonia (ben 500 piante in grado di assorbire oltre 50 tonnellate di Co2 ogni anno), una essenza arborea non scelta a caso, dato che è la prima fonte di assorbimento di Co2 a livello mondiale.
Gli alberi di Pawlonia saranno tutti monitorati da una rete di sensori,all’interno del progetto Paulownia4Planet che consentirà, tra l’altro, di capire a chi dona alla Fondazione Levi-Montalcini di capire l’esatta quantità specifica di piantumazioni a cui contribuirà, in Italia o all'estero, di boschi di Paulownia che portano ossigeno al nostro pianeta.

Anche i suoni della foresta di Pawlonia saranno riprodotti all’interno dell’edificio, sulla base di un registro sviluppato dal musicista Simone Vitale che, con speciali apparecchiature e sensori applicati agli alberi, sarà in grado di produrre brani musicali generati dall'attività bioelettrica delle piante stesse (lo stesso principio vale per la diffusione all’interno della struttura delle essenze profumate degli alberi).
Il perimetro dell’edificio, con facciata strutturale vetrata (di sei metri di altezza), è scandito da grandi alberi stilizzati in cemento fotocatalitico stampato in 3D che sorreggono una copertura piana sulla quale trova posto un esteso campo fotovoltaico da 200 kWp di potenza; il tetto piano è stato anche progettato per raccogliere e convogliare l’acqua piovana per utilizzarla per l’irrigazione del parco circostante.


Attenta e quasi simbiotica anche la relazione tra l’edificio e il bosco circostante; a partire dalle grandi facciate vetrate che consentiranno dall’interno di percepire la relazione con gli spazi verdi, per poi svilupparsi con un denso sistema di percorsi sottolineato da elementi di arredo urbano fotovoltaico sviluppati da Luminexence per essere totalmente off-grid.
L’interno è dominato da un'imponente scala a chiocciola con ascensore, che organizza lo spazio su cui si sviluppano la hall, la reception, il guardaroba, il bookshop e alcuni uffici, mentre al piano superiore troverà posto un caffè panoramico con ristorante. Il piano interrato ospiterà la sala conferenze da 100 posti, laboratori, magazzini e spazi tecnici.