La via cinese per gestire i rifiuti
Il tema dei rifiuti, in italia, è quello che si avvicina di più alla definizione di tabù; le strutture di questo tipo (siano esse inceneritori, discariche o anche siti di riciclaggio) sono sottoposte al fenomeno Ninmby più di ogni altra struttura.
Per questo riportiamo volentieri il caso del Baoshan Waste-to-Energy Center di Shanghai, progettato dallo studio cinese BAM, che è riuscito nell’impossibile (almeno in Italia): integrare una tecnologia avanzata di termovalorizzazione dei rifiuti e la digestione anaerobica all'interno di un paesaggio progettato per migliorare la sostenibilità ambientale.
Il Baoshan Sanitation Center comprende due strutture principali per il trattamento dei rifiuti: una componente di incenerimento che genera elettricità e un'unità di digestione anaerobica che produce biogas.

In condizioni di efficienza ottimale, l'inceneritore a quattro linee gestisce 3.000 tonnellate al giorno (per capirsi il sito di inserimento di A2A a Brescia ne tratta 1.400). Nel frattempo, l'unità di digestione anaerobica converte oltre 8.000 tonnellate di rifiuti umidi al giorno. Oltre alla componente di gestione dei rifiuti, il progetto prevede un parco pensile di 10 ettari e una serie di mostre e programmi di intrattenimento chiamati “mini-città”.

Il Baoshan Sanitation Center incarna la transizione verso un futuro circolare in cui i rifiuti vengono riutilizzati e ridotti al minimo. La strategia di progettazione “mimetica” nasconde l'enorme struttura per i rifiuti sotto forma di parco e di servizi pubblici, promuovendo l'accettazione pubblica della gestione dei rifiuti come componente urbana integrale.
Questo approccio innovativo stabilisce un modello per strutture resilienti e a prova di futuro, in grado di adattarsi all'evoluzione delle esigenze e delle priorità nel nostro rapporto con l'ambiente.
Lo spostamento delle infrastrutture per i rifiuti nel cuore della città è la chiave per favorire il cambiamento di paradigma nella gestione dei rifiuti. In genere, questo tipo di impianti tende a essere collocato nella periferia della città, in base alla convinzione che più sono lontani, meglio è per i valori immobiliari.
Tuttavia, questo pensiero sta iniziando a cambiare, almeno in Cina: più gli impianti sono lontani dai centri urbani, maggiori sono le spese di gestione, soprattutto per quanto riguarda il trasporto dei rifiuti, per non parlare delle emissioni aggiuntive dei camion.
Il progetto di BAM per l'impianto di Baoshan si allontana dal paradigma molto diffuso del “capannone decorato”, riconoscendo che in futuro questi impianti potrebbero dover essere integrati direttamente in nuclei urbani altamente popolati.
BAM cerca di sperimentare idee in cui questi impianti sono visti non solo come infrastrutture, ma come servizi urbani. Mentre l'impianto WTE di Baoshan è troppo grande per passare inosservato, il trattamento del tetto come parco e paesaggio fa un passo avanti verso l'idea di prototipi di strutture di questo tipo che potrebbero passare del tutto inosservate in un centro urbano.


Il Baoshan Sanitation Center rappresenta un salto innovativo nella gestione dei rifiuti, integrando impianti di incenerimento e digestione anaerobica. Questa combinazione consente un trattamento efficiente dei rifiuti, dove i materiali organici vengono convertiti in biogas per diverse applicazioni, mentre i rifiuti non organici vengono inceneriti per generare elettricità. Questo duplice approccio non solo migliora il recupero energetico, ma sostiene anche i principi dell'economia circolare, massimizzando l'utilizzo delle risorse e riducendo al minimo i rifiuti.
Il Baoshan Sanitation Center, come prototipo, stabilisce un nuovo precedente per una tipologia di edificio in cui i confini tra architettura e paesaggio sono piuttosto ambigui. Dati i requisiti di sicurezza antincendio, il tetto è costituito da ampie aperture, che danno vita a un progetto non completamente chiuso. Con una facciata perforata a vari livelli, può essere percepita più come un involucro che come un edificio tradizionale, se vissuta da vicino e dall'interno. Ciò è in netto contrasto con la presenza massiccia e montuosa che l'edificio presenta da lontano.
Il potenziale di questi siti come parchi pubblici rappresenta un cambiamento significativo nella percezione pubblica e nella pianificazione urbana. Trasformando gli impianti di trattamento dei rifiuti solidi urbani in spazi multifunzionali che privilegiano l'impegno della comunità e la sostenibilità ambientale, possiamo favorire una maggiore accettazione di queste infrastrutture essenziali. In Cina, dove iniziative di questo tipo sono ancora rare, abbracciare questa tendenza potrebbe non solo migliorare il valore estetico e ricreativo delle aree urbane, ma anche educare il pubblico alla gestione dei rifiuti e alla sostenibilità. In definitiva, il posizionamento degli impianti di termovalorizzazione come servizi pubblici accessibili giocherà un ruolo cruciale nel ridisegnare l'atteggiamento verso il trattamento dei rifiuti.